GIANCARLO DEL MONACO, bellissime parole per il papà MARIO DEL MONACO, la BIOGRAFIA UFFICIALE

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Maestro Giancarlo Del Monaco una carriera coronata di successi, riconoscimenti e onorificenze in ogni dove nel mondo, regista delle meglio rappresentazioni della storia, tutte peraltro pubblicate in video da Deutsche Grammophon, direttore artistico di svariati e grandi teatri, e come dice Lei: “figlio di tenore”. Proprio su questo argomento Le vorrei fare alcune domande.

Cosa rappresenta per Lei essere il figlio di Mario Del Monaco, quello che per molti è non un tenore, bensì il TENORE ?

        Nella mia vita vorrei poter distinguere nettamente il padre dall’artista ma erano due realtà sovrapponibili e spesso non scindibili. La mia è stata certamente una situazione insolita rispetto agli standard  e sicuramente impegnativa. Da bambino vedevo poco mio padre, impegnato in tutto il mondo e circondato da un’aura di notorietà  mitica. Ma sentivo il suo grande affetto per me. Quando sono nato mi commuove pensare che, felice, mi definì il suo portafortuna e ricordo con tenerezza che, una volta che ero malato e mio padre era al Metropolitan, lasciò tutto e si precipitò da me. Quando aprii gli occhi era lì vicino.

Parlando con Lei,  non solo si nota la Sua grande venerazione nei riguardi del Maestro, ma si avverte come la sensazione di averlo qui presente. Quanto suo Papà e in quale modo Le è stato d’aiuto, in termini di formazione professionale?

Soprattutto con l’esempio che, negli anni, ho compreso nel suo valore, profondità e complessità: mio padre era un uomo colto, dedito con amore ed abnegazione alla sua professione che amava moltissimo.

Come sappiamo il Suo debutto come regista è avvenuto nel lontano 1965 in quel di Siracusa al Teatro Greco in  Samson et Dalila con Mario Del Monaco sul Palco, difficile immaginare l’importanza per Lei di un tale ricordo, ma c’è un ricordo più intimo del quale ci vorrebbe parlare?

I miei ricordi, nel corso della mia lunga carriera, sono talmente tanti che potrei rispondere solo con un libro.

A cento anni dalla nascita del grande tenore abbiamo finalmente una biografia ufficiale e autorizzata, quella della prof.ssa Elisabetta Romagnolo, un lavoro immenso e dettagliato per il quale si presume sia stata necessaria la Sua collaborazione. Potrebbe dirci com’è nata e qual è stato in termini pratici il Suo apporto ?

Ho fornito alla prof.ssa la completa disponibilità dell’archivio di mio padre; abbiamo discusso su di lui e ci siamo confrontati. Spesso ho attinto ai miei ricordi. 

E’ soddisfatto dell’opera o pensa che ci sarebbe ancora qualcosa di importante che non viene menzionato ?

E’ un’opera ampia ed esaustiva che, oltre a fornire una documentazione ricca ed accurata, mette a fuoco la complessa personalità umana ed artistica di mio padre. 

Se pur brevemente credo di poter dire che abbiamo toccato almeno qualcuno dei punti d’interesse dei lettori riguardo a questa magnifica pubblicazione, vuole dirci qualcosa sul titolo: “MONUMENTUM AERE  PERENNIUS” ?

Il sottotitolo e la citazione del carme oraziano, che ho approvato, tendono a mettere in evidenza la validità duratura dell’arte di mio padre che, come un classico, deve occupare un posto preminente nel panorama della storia della lirica.

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Dove i lettori possono acquistare l’opera?

Il volume, giunto alla sua seconda edizione, è edito da Azzali, Parma, ma può essere ordinato in qualsiasi libreria. 

Grazie di cuore per il tempo prezioso che ci ha voluto dedicare, un ultima domanda, quali sono i Suoi progetti nell’immediato?

In questi giorni sono ad Astana, in Kazakistan dove, in un teatro meraviglioso, sto curando la regia di ‘Abay’, un’opera moderna che ha per protagonista il grande intellettuale kazako che fu poeta, filosofo e riformatore culturale del paese. L’allestimento  sarà al  centro degli importanti festeggiamenti previsti per i 550 anni del Kazakistan. Seguiranno ‘Don Carlos’ nell’edizione francese a Bilbao, ‘Andrea Chénier’ a Firenze (una coproduzione con l’Opéra di Parigi), ‘Luisa Miller’ a Sidney, ‘Butterfly’ a Varsavia… 

Ancora una domanda, come sa la nostra testata si occupa prevalentemente di ciò che avviene nei teatri dell’est europeo. C’è qualcosa che potrebbe dirci riguardo il progetto con Spalato per Ernani?

E’ un progetto che mi sta a cuore, la mia seconda produzione in Croazia. La prima è stata a Zagabria sedici anni fa. Protagonista femminile sarà Lana Kos. 

Davvero ancora un grazie dal profondo del cuore al più grande dei registi, Giancarlo Del  Monaco

 

Roberto Cucchi

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