Ambrogio Maestri – baritono

“Imponente, inimitabilmente italiano, incarna e canta Falstaff alla perfezione.” Così il «Financial Times» ha definito il baritono Ambrogio Maestri, nato a Pavia, dove ha poi studiato canto e pianoforte.

Il suo sensazionale debutto avvenne nel 2001 con Falstaff che, sotto la direzione di Riccardo Muti e per la regia di Giorgio Strehler, lo ha visto protagonista al Teatro la Scala di Milano e allo storico Teatro Verdi di Busseto. La collaborazione con Muti lo portò a debuttare al Teatro alla Scala alcuni dei più emblematici ruoli verdiani quali Jago in Otello, Renato in Un ballo in maschera, Don Carlo di Vargas ne La forza del destino e Giorgio Germont in Traviata.

Ospite dei più prestigiosi enti lirici mondiali, Maestri ha proseguito il suo percorso verdiano interpretando il Conte di Luna nel Trovatore, Amonasro in Aida, Rolando ne La battaglia di Legnano, Simon Boccanegra, Rigoletto e Nabucco nel ruolo del protagonista.

La collaborazione decennale con l’Arena di Verona lo ha visto celebrare, nella stagione 2012, le cento recite di Aida nei panni del personaggio di Amonasro.

In questi anni di intensa attività viene diretto dai migliori direttori tra cui Zubin Mehta, Daniele Gatti, Daniel Oren, Fabio Luisi, Antonio Pappano, Jeffrey Tate, Nello Santi, Marcello Viotti, Marco Armiliato, Gianandrea Noseda, Renato Palumbo, Daniel Harding, James Levine e da registi quali Franco Zeffirelli, Robert Carsen, Graham Vick, Peter Stein, Bob Wilson, Damiano Michieletto, Laurent Pelly, Mario Martone, Hugo De Ana e Bartlett Sher.

Nel 2006 Maestri ha debuttato con grande successo il ruolo di Dulcamara ne L’elisir d’amore all’Opéra de Paris. Negli ultimi quattro anni si è confrontato con Puccini e con il Verismo e ha debuttato Tosca a Torre del Lago, Cavalleria rusticana al Metropolitan di New York e Pagliacci alla Scala di Milano.

Nel 2012 il regista Ferzan Ozpetek, che lo aveva diretto nell’Aida a Firenze, gli ha offerto un ruolo nel suo film Magnifica presenza.

Il 2013, bicentenario verdiano, consacra Maestri come il Falstaff di riferimento; il baritono ha portato infatti Sir John al Teatro alla Scala, all’Opéra de Paris, all’Opernhaus di Zurigo, al Festival di Salisburgo, a Monaco di Baviera, a Tokyo e ha festeggiato la duecentesima recita al Metropolitan di New York. In quell’anno è stato anche Nabucco all’Arena di Verona, Amonasro nell’Aida alla Scala, a Verona e a Tokyo e infine Simon Boccanegra al Teatro Regio di Torino.

Il 2014 lo ha visto impegnato in Pagliacci a Vienna, Tosca a Barcellona e Otello al Teatro Regio di Torino. È tornato nei panni di Falstaff ad Amsterdam con la Royal Concertgebouw Orchestra, a San Paolo del Brasile, al Teatro Colón di Buenos Aires e all’Opera di Firenze, riscuotendo sempre grande successo.

Nel 2015 ha cantato in Aida alla Scala, ha debuttato al Festival di Pasqua di Salisburgo in Cavalleria rusticana, è stato ancora interprete ne L’elisir d’amore e ne La forza del destino alla Bayerische Staatsoper di Monaco, nel Falstaff alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, nel Rigoletto alla Wiener Staatsoper e all’Opera di Firenze, in Nabucco al Liceu di Barcellona.

Tra gli impegni del 2016 si segnalano Cavalleria Rusticana e Don Pasquale al Metropolitan di New York, Falstaff in versione da concerto a Chicago, Tosca e La traviata a Monaco di Baviera, Tosca alla Deutsche Oper di Berlino, Don Pasquale e Falstaff alla Staatsoper di Vienna.

Tra i prossimi impegni: Falstaff alla Scala di Milano e a Monaco di Baviera, Tosca ad Amburgo e a Los Angeles e Andrea Chénier a Bilbao.

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